Alcune bambine giocano con le ombre cinesi facendo un coniglio, in uno splendido dipinto di Ferdinand du Puigaudeau

Sicuramente è possibile  giocare e leggere  insieme con la luce e con l’ombra. L’ombra di Peter Pan, le ombre di Platone, l’ombra di cui disquisivano Jung e Freud sono un esempio di come si possa raccontare storie a partire dal gioco che si crea con l’ombra, per non parlare poi dei chiaroscuri, delle silhouette, del teatro delle ombre e della fiaba nata la penna di H. C. Andersen.

Il Teatro dell’ombra è una tecnica di narrazione  che viene realizzato proiettando figure articolate su uno schermo opaco, semitrasparente, illuminato posteriormente per creare l’illusione di immagini in movimento. Questa forma  narrativa si è diffusa in varie culture e ha lasciato testimonianze davvero bellissime.

Tante sono le storie che usano l’ombra per raccontare e dare messaggi.

Albi illustrati  e libri a tema:

  • Ombre di Samanta Malavasi, Errekappa. In questo albo illustrato paura, amore e solidarietà, insieme, creano la magia perfetta, a partire da una casa abbandonata sopra una collina, dove ci sono strane ombre.
  • Il gioco delle ombre, Hervé Tullet, L’ippocampo.Per leggere questo silent book occorre spengere le luci e partire per una fantastica avventura notturna, con una torcia  puntata sulle pagine del libro: misteriose ombre appariranno sul muro. C’è un rumore nel giardino. Ma chi può essere? Creature nascoste fra i cespugli? Un lupo smarrito?
  • Tutto buio di Gilles Baum e  Amandine Piu, Franco Cosimo Panini.  Il libro  si apre a leporello per diventare lo sfondo per il gioco del teatro delle ombre, è un viaggio tra sogno e realtà: un fulmine squarcia il cielo di New York, segue un blackout e la città precipita nel buio. Una bambina esce di casa e si avventura per strada in cerca della mamma. Ha con sé tre fiammiferi, per tre momenti luminosi. Nel suo viaggio incontra una giraffa e un sassofonista e insieme danno vita a una storia poetica e suggestiva…
  • Ombra, Suzy Lee, Corraini. Una cantina buia e deserta può diventare, con un piccolo aiuto della fantasia, una giungla folta ed intricata con piante ed animali curiosi, a volte litigiosi ma sempre pronti a lasciarsi coinvolgere in nuove incantate avventure.
  • Smoot. Un’ombra ribelle di Michelle Cuevas e Sydney Smith, De Agostini.  Smoot l’ombra vive una vita color sbadiglio. Il bambino a cui appartiene non ride e non gioca mai, di conseguenza non lo fa neppure lei… Fino al momento in cui, con un sonoro schiocco, riesce a liberarsi. Smoot adesso può andare per il mondo come ha sempre sognato! E mentre si gode il suo primo giorno di avventure – canta, balla e salta – altre ombre prendono coraggio e la imitano. Riusciranno, tutte insieme e con la loro vitalità, a spronare le creature dalle quali si sono staccate e a riempire le loro vite di colori?
  • Ciao Ombra, Anna Curti, Notes Edizioni. Aroldo,  un piccolo e timido  gufo, scopre la sua ombra: grazie a lei impara a difendersi e anche a divertirsi! Dopo di lui tutti gli altri animali del bosco scoprono la propria ombra e le ombre diventano così amiche inseparabili, ricche di sorprese!
  • La Caccia notturna di  Lucie St’astnam, Carthusia. Che cosa ha spinto un armadillo e un serpente lontani dal loro habitat naturale fin dentro a una casa buia nel cuore della notte? Di sicuro non sono passati inosservati agli occhi del gatto, che inizia curioso la sua “caccia notturna”. Uno spiritoso libro senza parole che ci parla di amicizia e cooperazione.
  • Il piccolo teatro delle Ombre: i tre Porcellini, Cappuccetto Rosso, La Bella Addormentata, di Mélanie Baligand, L’ippocampo. Tre grandi  classici in versione pop-up, da leggere spegnendo la luce, accendendo una la torcia per lasciarsi ammaliare dalla magia dei giochi d’ombra!
  • La mia amica ombra, di John Dougherty,  Giunti Editore. Un racconto in rima, dolce, commovente e pieno di luce, che esplora con delicatezza i temi del dolore e della perdita, partendo da un’ombra.
  • George e l’ombra di Davide Calì e Serge Bloch, TerrediMezzo. Sembra una mattina come tante. George si sveglia, si stiracchia, va in cucina. E trova la sua ombra che fa colazione. “Non dovresti stare sul pavimento?” le chiede. “Mi era venuta fame.” Dal quel momento l’ombra prende a seguirlo dappertutto. Ma girare con un’ombra alle calcagna fa sentire George un po’ ridicolo. Così decide di sbarazzarsene. Ma non sarà tanto facile!
  • Le ombre cinesi di Roberto Piumini e Anton Gionata Ferrari, Piemme. L’imperatore ha messo una tassa sulle ombre, ma quando le vede da vicino proiettare sul muro impara moltissime cose. Una storia sublime che risponde a tanti perché.
  • L’ombra di H.C. Andersen,  nelle edizioni di SAGA Egmont e di OrecchioAcerbo, con le illustrazioni di illustrazioni di  David B., Blutch, Anke Feuchtenberger, Francesca Ghermandi, Markus Huber, Franco Matticchio, Lorenzo Mattotti, Fabian Negrin, Javier Olivares, Stefano Ricci. In questa fiaba uno studioso proveniente da un paese freddo viveva in un paese caldo e aveva difficoltà ad adattarsi al clima. Nella luce del giorno la sua ombra diventava minuscola: faceva davvero troppo caldo per lui. Così rimaneva in casa e usciva soltanto la sera. Quando la temperatura calava, il paesino si animava. Una notte lo studioso fu svegliato da una luce misteriosa e intrigante. Cos’era? Come si poteva spiegare? Avrebbe cercato di scoprirlo.

Strumenti per le attività e la didattica:

  • Il Teatrino delle Ombre: Fiabe,  Alice nel Paese delle Meraviglie, Peter Pan, Aladino, Ludattica. Un kit per il gioco delle ombre per mettere in scena tate storie classiche. Magici scenari e pura immaginazione.
  • Teatrino delle ombre della sera in tessuto Moulin Roty.  Superbo teatro delle ombre  stampato in tessuto, che uso tantissimo nei miei laboratori e rappresenta un classico palcoscenico con palchetti,  camerini e sipario. Un universo magnifico di ispirazione retrò per sognare, inventare, raccontare tante storie quando viene sera. Servono solo le sagome delle ombre, una lampada e la musica!
  • La Lampe des ombres Moulin Roty. Il proiettore d’ombre Moulin Roty  comprende una torcia, un proiettore e 6 sovrapposizioni con vari personaggi (drago, cavaliere, principessa, lupo, ecc.). Tutto quello occorre fare è sovrapporre la torcia scelta e puntarla verso il soffitto o il muro e iniziare a raccontare una storia, avendo come unico limite la nostra immaginazione.
  • Il laboratorio del Teatro delle ombre – Percorsi inclusivi per la scuola primaria, di Alessia Campagnola, Erickson. Questo manuale è una guida pratica che aiuta a realizzare un teatro delle ombre con l’obiettivo di aiutare i bambini e le bambine a sviluppare abilità narrative in un’ottica inclusiva, attivando il pensiero logico-induttivo e il pensiero immaginativo e fantastico.
  • Ombre cinesi. L’arte di giocare con la luce, di Louis Nikola, Ultra.  Un fascio di luce squarcia l’oscurità e crea sulla parete uno schermo naturale sul quale proiettare ombre; le nostre mani si muovono e danno forma ad animali e personaggi, reali o fantastici, che interagiscono tra loro, proprio come in un teatrino. Eccoci “proiettati” in una tradizione ludico-artistica senza tempo e senza età che ha avuto le più svariate declinazioni nei secoli e nelle culture antiche e moderne, dalla complessa raffinatezza del teatro delle ombre cinese e indiano alle performance di showman contemporanei.

“Credo che la mia ombra sia l’unica persona vivente che si vede laggiù!” disse quell’uomo istruito. “Guarda come sta seduta con garbo tra i fiori, la porta è socchiusa; adesso l’ombra dovrebbe essere tanto accorta da entrare, guardarsi intorno, e poi tornare a raccontarmi quello che ha visto. E già, dovresti farmi questo piacere!” disse scherzando. “Su, da brava, entra! Su, vai?” e intanto fece cenno all’ombra e l’ombra gli rivolse lo stesso cenno. “Sì, sì, vai, ma poi torna!” Lo straniero si alzò e anche la sua ombra sul balcone di fronte si alzò, lo straniero si voltò e l’ombra si voltò, ma se qualcuno avesse fatto attenzione, avrebbe visto molto chiaramente che l’ombra entrò in quella porta socchiusa di quel balcone di fronte, proprio nel momento in cui lo straniero rientrò nella sua stanza e lasciò cadere la tenda dietro di sé. L’ombra,  Hans Christian Andersen

Che la vostra immaginazione possa alimentarsi nel fantastico gioco di luci ed ombre, per raccontare storie infinite!

N.B.: nell’immagine in evidenza   “Chinese Schadows, the Rabbit”, dipinto di Ferdinand du Puigaudeau