Il 2 aprile 2023 la casa editrice Kalandraka, fondata in 1998 nella Giornata Internazionale della Letteratura per Ragazzi, ha festeggiato i primi 25 anni della sua attività. Dato che sono personalmente molto legata a questa straordinaria “editora”, ho pensato di dedicare un articolo a questo anniversario.
Durante il tirocinio del master, che mi ha formata come professionista della narrazione per infanzia e adolescenza, ho avuto modo di conoscere Lola Barcelo di Kalandraka Italia, che è stata per me una “guru” della professione e della passione della letteratura del settore. Nei nostri incontri parlavamo degli albi illustrati pubblicati dalla casa editrice, analizzandoli e studiandoli. Ogni volta potevo leggere ed ammirare nuove storie, per capire come funzionava il mondo dell’illustrazione e della narrazione dei picture e silent book, e non solo. Da qui il desiderio di fare una dedica speciale di ringraziamento per festeggiare questo traguardo.
Nel tempo, in particolare, mi sono affezionata ad alcuni albi illustrati che sono dei punti di riferimenti per me e per il mio lavoro. In questa dedica, ecco la lista di albi che più amo pubblicati in Italia da Kalandraka, suddivisi secondo l’indice del catalogo:
- Tra i Cartonati prelettori il mio preferito è La Buffa Bestia, di Mon Daporta e Óscar Villán. In questo albo si gioca con una paura, anche grazie ad illustrazioni oniriche, la si avvicina e la si rende normale. Questo è uno di quei testi che finisce nella nomenclatura degli “ANCORA”, perché quando finisci di leggerlo a un bambino o a una bambina, la prima cosa che ti viene chiesto è di leggerlo ancora…
- Tra i Libri Gioco a cui sono più legata c’è Balea di Fernández & González. Questo silent book è un capolavoro di tecnica e non solo, grazie alla sua forma di libro a leporello. Ma è molto di più, perché è capace di alimentare l’immaginario di chi lo tiene in mano e lo racconta e di ascolta. Un’opera d’arte che può essere appesa al muro come quadro e che non finisce mai di stupire con tutte le storie che accadono al suo interno.
- Tra i Racconti Tradizionali quello che più amo è La Casetta di Cioccolato J. e W. Grimm e Pablo Auladell. In questo albo illustrato la fiaba di Hansel e Gretel è raccontata e illustrata in tutta la sua autenticità, anche grazie alle illustrazioni in stile surrealista. Mi è capitato di usare spesso questo albo in percorsi di narrazione sull’immaginario e sulle paure. Adoro la raffigurazione della strega, con artigli e becco, davvero evocativa.
- E invece per i Primi lettori ci sono due albi a cui tengo davvero tanto. Il primo è La Zebra Camilla di Marisa Núñez e Óscar Villán. Ho portato questo albo in alcune scuole dell’infanzia all’interno di percorsi dedicati al colore e l’ho raccontato tante volte, solo oralmente e poi mostrandolo e leggendolo, alla mia nipotina. Sono profondamente legata a questa storia, emotivamente, per il dono della condivisione della stessa che ho fatto, ma anche per il suo messaggio profondo, legato alla crescita e al cambiamento che ogni bambina affronterà nella sua vita. Il secondo albo, della stessa collana, davvero straordinario, è quello di Paloma Valdivia, Quelli di sopra e quelli di sotto. Questo albo riesce in modo semplice e immediato a parlare di diversità, in modo giocoso e alternativo, semplicemente ribaltando la concezione del mondo.
- Tra gli Albi d’autore – Primi lettori, poi, non potevo non citare Achille il puntino, di Guia Risar e Marc Taeger, a cui avevo già dedicato un articolo. Questo albo è stato il protagonista della mia tesi e la guida per i primi percorsi di narrazione che ho realizzato. Quello che più amo di questo testo è lo straordinario bilanciamento tra la parte narrativa e dell’immagine, oltre che alla delicatezza del protagonista e i messaggi della storia. Il legame che mi lega a questo albo illustrato è profondo e si accompagnerà sempre al ricordo delle conversazioni avute con l’autrice, che ho avuto il piacere di intervistare, e con Lola Bacrcelò, che mi ha guidato nella sua interpretazione.
- C’è poi un altro albo che leggo e rileggo appena ne ho l’occasione, ovvero Una strana creatura nel mio armadio di Mercer Mayer che nel catalogo è tra Classici moderni. E, infatti, questo albo è un classico che propongo tutte le volte che voglio trattare l’immaginario legato alle paure infantili.
- Un posto speciale nel mio cuore è poi riservato a L’Orto di Simone, di Rocío Alejandro, che fa parte degli albi del Premio Compostela, un premio internazionale per albi illustrati, organizzato con cadenza annuale dal 2008, in collaborazione con l’Assessorato alla Pubblica Istruzione del Comune di Santiago de Compostela, in occasione della Campagna di Promozione alla Lettura. Ricordo ancora di aver avuto l’occasione di guardare il lavoro iniziale di traduzione del testo, durante il tirocinio, prima che venisse pubblicato in Italia. E, al di là di questo, resta uno dei testi di riferimento quando organizzo percorsi di narrazione legati all’educazione al pensiero ecologico e all’orticoltura, ma soprattutto alla condivisione.