La cucina e il cibo sono una parte essenziale della nostra vita, lo sanno bene i mille e uno programmi tv o bloggerfood che hanno un successo straordinario. Questo perché cucinare non è semplicemente l’insieme di quelle azioni che ci portano a preparare un cibo per placare la fame, ma può essere un modo per dimostrare amore e per prendersi cura di qualcuno. Allo stesso modo mangiare non è solo un’azione svolta per nutrirsi, ma è una vera esperienza sensoriale, legata al gusto e all’olfatto, alla condivisione, all’appagamento, al vivere insomma. Il cibo può essere poi uno strumento di comunicazione e di intercultura formidabile, perché possiamo viaggiare anche solo gustando un piatto dai sapori diversi dal consueto, possiamo non parlare la stessa lingua, ma mangiare le stesse cose.
Nel mio modo di cucinare, che è sicuramente influenzato dalla tradizione della cucina italiana, c’è per esempio un approccio fusion di cucine diverse. Spesso provo a riprodurre piatti che ho assaggiato in viaggi, oppure ne creo di nuovi che mescolano ingredienti e sapori.
La forza del cibo, dei sapori e degli odori è di straordinaria importanza. Per questo in molte storie che leggiamo troviamo intere scene sul cibo. Addirittura esistono moltissimi libri che parlano solo del mangiare, e non sto parlando di meri ricettari, ma di romanzi o albi illustrati che sono incentrati sull’esperienza sensoriale del cibo, che appunto si può anche leggere.
Ecco allora una lista di libri e un albo illustrato gustosi da leggere, ma anche da cucinare e mangiare:
- Dolce come il cioccolato di Laura Esquivel. Sullo sfondo di questo libro una storia d’amore, una storia di famiglia. Ma a mio dire è il cibo il vero protagonista si questo romanzo, espressione dell”animo. I sensi si accendono, si espandono attraversi le ricette, una per ogni mese, che sono raccontate nei gesti quotidiani, intrisi da erotismo e magia.
“La cipolla deve essere tritata fine fine. Suggerisco di mettersene un pezzetto in testa per evitare la fastidiosa lacrimazione che si produce quando la si taglia. Il brutto di piangere tritando la cipolla non è il semplice fatto di piangere, ma è che, quando cominci, poi ti bruciano gli occhi e non smetti più. Non so se sia già capitato anche a voi, ma a me certamente sì. Una infinità di volte. La mamma diceva che era perché sono sensibile alla cipolla proprio come Tita, la mia prozia”.
- Afrodita di Isabelle Allende. In questo libro-ricettario la Allende ci fa gustare il cibo attraverso storie e fantasie, piuttosto erotiche. In questo viaggio tra lettura e cucina troviamo ricette afrodisiache che sono un inno alla vita e anche ottimi consigli per vivere gustando a pieno il cibo.
” […] I dolci sono il mio debole. Gli ho dichiarato guerra con tutte le mie forze il giorno stesso in cui ho realizzato che avevo i denti. Sono un vizio più pericoloso dell’alcol o della droga perché è legale, non è considerato peccato e si può commettere in pubblico. […] Sono nata in un epoca sbagliata. Che fine ha fatto il saggio proverbio che diceva grasso è bello? Il mio posto sarebbe sulla tela di un pittore impressionista, in mezzo a ninfe paffute”.
- Ogni giorno è un buon giorno. Quindici gioie che il tè mi ha insegnato di Noriko Morishita. In questo libro, come si può ben capire dal titolo, più del cibo si parla di una bevanda, che non è solo qualcosa da bere, ma è un insieme di gesti e riti da imparare per poi vivere secondo un modus vivendi particolare. Tuttavia le varie lezioni ed esperienze sul té sono sempre accompagnate dal cibo, e in particolare da dolci, anche perché il té della cerimonia del té è amaro.
“Mi sembrò di sentire il suo odore attraversarmi improvvisamente le narici. Mentre lo mangiavo, dopo averlo tagliato con l’apposito bastoncino di legno appuntito, ne avvertii, questa volta nella bocca, la dolcezza fondente e la sensazione fresca. Quella dolcezza si mescolava ai miei ricordi, mandandomi in estasi. […] Rimasi stupita: il dolcino bianco si frantumò morbidamente nella mia lingua, appena lo sfiorai con i denti << Neve! Questa è neve! >> Sentirlo rompersi nella mi a bocca mi commosse. Una volta disciolta la neve, rimase una tenue dolcezza”.
- Chocolat di Joanne Harris. Nei tre libri, perché di una trilogia si tratta – a Chocolat seguono Le scarpe rosse e Il giardino delle pesche e delle rose – la Harris da sfogo al proprio amore per il cibo e lo fa diventare parte integrante di quello che leggiamo. Durante la lettura è inevitabile farsi venire l’acquolina in bocca, tra cioccolata calda di tutti i tipi, praline, boeri, eclaires, frutta candita ricoperta, crepes, meringhe, pan di zenzero, pain au chocolat, croissant, marrons glaces, fonduta al cioccolato.
“C’è un fascino indescrivibile nel maneggiare anonimi blocchi di copertura grezza, nel grattugiarli a mano nei grandi paioli di ceramica – non uso mai il miscelatore elettrico – e dopo nel sciogliere, mescolare, provare ogni mossa accurata con il termometro per lo zucchero fino a quando si raggiunge la giusta gradazione di calore per ottenere la trasformazione”.
- A tavola con Harry Potter, di Barbara Paoletti e Luisa Vassallo. Questo meta manuale di cucina di porta dentro il fantastico mondo dei libri della J. K. Rowling, a cui abbiamo dedicato un articolo, citando già anche questo libro, che è stato la guida per tante serate magiche a base di burro e leccornie strane. Quello che più mi piace è la sua straordinaria capacità di amalgamare tutti i momenti e dettagli culinari dei libri della Rowling e la capacità di riprodurli tramite ricette, aneddoti, frasi, etc.
“La cucina e il cucinare nascondono dunque, dai tempi più remoti, qualcosa di più semplice del compito nutrizionale che essi devo assolvere: c’è una magia, uno stupore che si rinnova guardando cosa accade se misceliamo gli ingredienti più disparati, se lasciamo lievitare, fermentare, cuocere, macerare, riposare o bollire gli alimenti”.
- Una festa in via dei giardini, con le ricette del mondo di Felicita Sala, ElectaKids. Chiudiamo la lista con un albo illustrato, facendo un viaggio intorno al mondo. In questa storia entriamo negli appartamenti di un condominio speciale, al numero 10 di via dei giardini. Dalle sue finestre escono profumi deliziosi e incontriamo ricette diverse, per viaggiare e incontrarsi tra mille sapori e culture diverse grazie a vari piatti. Alle parole, alle ricette, in questo caso si aggiungono anche le illustrazioni che appagano ancora di più i nostri sensi.
“Il signor Lamar pensa alla maniera migliore di tagliare il suo pesce. […] Penelope e Zeno piluccano ancora un’oliva o due e poi diranno che hanno cucinato loro. […] Nel frattempo Madam Blanc è orgogliosa delle sue mini Quiche belle dorate”.