L’albo illustrato, riconosciuto oramai a livello internazionale con il termine inglese picturebook, è una forma originalissima e in continua evoluzione della letteratura per l’infanzia e non solo. Grazie alle sue peculiari caratteristiche oltre che un medium di narrazione è anche uno strumento di facilitazione per la costruzione di percorsi di lettura per i bambini piccoli. L’albo illustrato, infatti, è uno spazio narrativo speciale che riesce ad unire insieme più linguaggi e a raccontare più tipi di storie, creando un legame tra racconto orale e figurativo, tra voce narrante e lettura.
Un albo illustrato si caratterizza per alcuni fattori specifici: è un oggetto narrante con una grammatica specifica, non è troppo lungo e ha un formato e dimensioni variabili. La prima specificità è data dalla durata della storia, che conta poche pagine, spesso con un linguaggio semplice, ma non necessariamente banale. Tuttavia un albo illustrato è qualcosa di più di carta e formato, dimensioni e pagine di multi-materiali diversi: è un costrutto narrativo a se stante, che riesce a raccontare storie partendo dal magico equilibrio che c’è tra parola e immagine, equilibrio che spesso è una vera forma d’arte. L’albo illustrato può veicolare messaggi, riuscire a trasmettere connessioni e trasportare emozioni, insegnando a capire la realtà con occhi di sogno, aiutando ad affrontare il quotidiano o semplicemente raccontando storie, senza un perché, ma per il gusto di narrare.
Martin Salisbury nel 2015 ha pubblicato un libro, 100 Great children’s Picturer books, che cerca di ricostruire la storia degli albi illustrati, di tutto il mondo nell’ultimo secolo. Sfogliare questa straordinaria enciclopedia è un paradiso per gli occhi e per la mente, un viaggio nella storia e intorno al mondo.
Per chi volesse approcciarsi all’arte dell’albo illustrato è sicuramente un riferimento interessante da cui partire, per conoscere e capire il fantastico e infinito mondo di queste piccole, ma grandi opere d’arte.